Il dolore che soffriamo è
giusto, ma gli accessi del nostro dolore non sono giustificabili.
Quali eccessi?
Una tristezza fatale che ci renda intollerabile vivere
e ci impedisce di
esercitare le funzioni della razionalità e dello spirito,
un’amarezza abituale
del cuore che ci faccia mordere gli strumenti della Provvidenza,
un timore
angosciato del futuro che spinge il nostro animo a una continua inquietudine,
rappresentandoci una serie di mali a cui siamo esposti.
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