Un lenzuolo di nebbia avvolge il cielo,
e la pioggia minuta e lenta cade;
le colline lontane han messo il velo,
e di fango si coprono le strade.
Piangono come vedove le biade,
e l’elegia, battendo stelo a stelo,
addormenta le selve e i nidi invade,
i nidi pieni di piume e di gelo.
Che narrano le gocce ai bruchi erranti?
Alle bucce che dice il vento fioco?
Oh nelle tombe scheletri grondanti,
oh beltà, robustezze, a poco a poco
scioglientisi coll’acqua, e vegetanti!
E la gente sonnecchia intorno al foco.
Emilio Praga, Ottobre
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